
Perché affidarsi a servizi di tutela del patrimonio oggi? E quali strategie possono davvero proteggermi dal rischio di vedere prosciugato nella notte il mio conto corrente a causa di un nuovo prelievo forzoso, come già accaduto in passato in Italia e altrove? Con le crescenti tensioni geopolitiche e le recenti dichiarazioni di Ursula von der Leyen sul piano “ReArm Europe”, che prevede di mobilitare centinaia di miliardi di euro per la difesa, i timori di misure drastiche – come tasse straordinarie o addirittura prelievi forzosi sui conti dei cittadini – sono tornati a farsi sentire.
Prelievo Forzoso e Altri Rischi: L’Europa al Bivio
Il 2025 si apre con un’Europa sotto pressione: la guerra in Ucraina, le minacce russe e un possibile disimpegno degli Stati Uniti stanno spingendo i leader europei, guidati da Ursula von der Leyen, a una corsa agli armamenti senza precedenti. Il piano “ReArm Europe”, annunciato a marzo 2025, mira a raccogliere fino a 800 miliardi di euro entro il 2030 per rafforzare la difesa continentale (Euronews, 4 marzo 2025). Ma chi pagherà questo conto? Von der Leyen ha parlato di “mobilizzare i risparmi dei cittadini” attraverso investimenti volontari, come bond difensivi, ma in Italia e altrove si teme che dietro queste parole si nasconda il rischio di misure più invasive.
Non è solo il prelievo forzoso a minacciare i tuoi risparmi. L’instabilità dell’area Euro, la crescita di movimenti favorevoli alla disgregazione dell’UE, il possibile ritorno a valute nazionali con conseguenti svalutazioni, e l’ipotesi di contingentamenti sui prelievi – come visto in Grecia nel 2015 – sono scenari che tornano a inquietare. Ricordiamo il precedente del 1992 in Italia, quando il governo Amato prelevò il 6 per mille dai conti correnti overnight, o il caso Cipro del 2013, con perdite fino al 9,9% sui depositi. Oggi, con la spesa militare globale a 2,46 trilioni di dollari nel 2024 (IISS, febbraio 2025), e l’UE sotto pressione per contribuire, il rischio di misure straordinarie non è più solo un’ipotesi remota.
Lezione chiave: tenere tutti i soldi fermi sul conto corrente è sconsigliato, soprattutto in un contesto di incertezza come questo. Al contrario, la diversificazione territoriale e finanziaria è la strategia più efficace per limitare i danni. Affidarsi a operatori esteri autorevoli, come Goodwill Asset Management, può essere la tua ancora di salvezza in un mare in tempesta.
ReArm Europe: Von der Leyen Alimenta i Timori di un Prelievo Forzoso?
Il 18 marzo 2025, durante un discorso a Copenhagen, Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra” (Eunews.it). Ha poi aggiunto che l’Europa deve “mobilitare centinaia di miliardi di euro” per il piano “ReArm Europe”, un progetto che, secondo fonti come POLITICO, potrebbe richiedere deroghe alle regole fiscali e un coinvolgimento diretto dei cittadini europei (POLITICO, 23 marzo 2025). Sebbene non abbia menzionato esplicitamente prelievi forzosi sui conti correnti, l’idea di “mobilitare i risparmi” ha scatenato paure.
In Italia, testate come Stampa Parlamento hanno titolato: “L’Europa vuole i tuoi risparmi per comprare armi?” (18 marzo 2025), suggerendo che il piano potrebbe spingere i governi a misure drastiche se i fondi volontari non bastassero. Su X, utenti come @EuroScettico scrivono: “Von der Leyen prepara il terreno per un prelievo forzoso, altro che bond volontari!”. Sebbene non ci siano prove concrete di un prelievo imminente, il solo fatto che se ne parli – unito al ricordo di Cipro – basta a seminare il panico. E se i governi, sotto pressione per finanziare questa corsa agli armamenti, decidessero di agire nottetempo, come nel 1992? Il tuo conto corrente sarebbe al sicuro?
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2 comments to “Prelievo Forzoso: Il Terzo Atto che Minaccia i Tuoi Risparmi”
Elvio - 29, Mar, 2022
Salve, sono Elvio vorrei sapere se in caso di prelievo forzoso un conto in Svizzera tutela il patrimonio?
Il Team di Gwam - 29, Mar, 2022
Buongiorno Elvio,
grazie per la domanda che ci viene fatta di frequente negli ultimi giorni.
In caso di prelievo forzoso un conto corrente estero non sarebbe esecutivo in tempo reale. Infatti, manca il sostituto di imposta residente nel Paese in cui viene fatto il prelievo forzoso. Dipenderà, di conseguenza, da come sarà strutturato, a livello legislativo, il prelievo forzoso. Con tutta probabilità, il prelievo forzoso dovrà essere oggetto di dichiarazione nel proprio Paese di residenza in sede di dichiarazione dei redditi con un ritardo temporale di almeno 1 anno. Nel frattempo si potrà studiare l’atto legislativo e capire se sarà possibile metterlo in compensazione o meno con sconti e detrazioni fiscali a cui solitamente si ha diritto nel Paese di residenza.