Dai, diciamoci la verita, chi non si è mai posto questa domanda almeno una volta?
Io me la sono posta più volte nel corso della mia vita professionale e a seconda dello scopo che avevo e/o del ruolo che ricoprivo, mi sono dato risposte sempre differenti.
Ma, partiamo dall’inizio.
Sapendo di rivolgermi ad un pubblico di iniziati, propongo di soprassedere al significato e alla definizione delle due espressioni “Analisi Tecnica” e “Analisi Fondamentale”.
La prima volta che mi son dovuto porre la questione era durante la stesura della mia tesi di laurea sull’allora recentissima Legge 77/83 che istituiva e disciplinava i fondi comuni d’investimento di diritto italiano.
Eravamo a metà degli anni 80 dell’ultimo secolo del millennio scorso (lo scrivo così perché sembra davvero che sia trascorsa un’eternità di tempo!), l’Analisi Tecnica la si faceva sulla carta millimetrata (chissà se i millenians sanno cos’è?), per il Point and Figure la carta millimetrata era perfetta e l’Analisi Fondamentale chiedeva in prestito le analisi dei revisori di bilancio (attività resa peraltro obbligatoria per le quotate da solo pochi anni prima).
In tale contesto, non trovando sufficiente materiale di studio e confronto sul tema, trovai quasi geniale pensare di intervistare direttamente un gestore di uno dei principali fondi esistenti all’epoca.
Non cito di che fondo si trattava, sia per riservatezza sia perché, leggendo di seguito, capirete perché è meglio non citarlo.
Ne dedussi che a quell’epoca il dubbio generato dalla domanda era più pertinente in ambito accademico che non sul campo pratico.
Poi iniziai a lavorare come Consulente Finanziario “Indipendente”.
Uso quest’espressione perché pur avendo un Mandato da una delle prime società di vendita di Fondi Comuni d’investimento di diritto italiano, prima della Legge sulle Sim, di fatto, si poteva, o meglio si riusciva, ad assistere il cliente secondo i suoi bisogni, obbiettivi, scelte d’investimento indipendentemente dagli unici servizi o prodotti che ti forniva la società mandante.
Conobbi cosi la Borsa “gridata”; la Borsa Merci di Chicago; le GPM e a seguire le GPF.
Ognuno di questi servizi richiedeva un percorso, o meglio, il cliente doveva fare un suo personale percorso per arrivare alla presa di decisione di quale era il servizio o prodotto o l’operazione più adatta per lui in quel momento.
E, per tornare alla domanda qui analizzata, mi resi conto che chi cercava investimenti per periodi brevi aveva più bisogno di segnali operativi immediati dati prevalentemente dall’Analisi Tecnica, mentre chi investiva per periodo più lunghi e anche per propensione a specifici settori o Paesi o aziende, doveva necessariamente completare le proprie scelte con dati presi dall’Analisi Fondamentale.
Nella mia vita professionale venne poi il lungo periodo del Forex. L’ho proprio vissuto tutto.
Dalla creazione della prima 106 di diritto taliano autorizzata all’intermediazione in cambi, fino al D.Lgs 141 dell’agosto 2010;
dalla negoziazione telefonica all’avvento delle piattaforme;
dagli entry o exit point calcolati da ognuno sui propri schermi, ai grafici dai quali si è potuto accedere direttamente al mercato;
dagli EA ai Robo Advisor.
A valle di tutto questo, cosa mi è rimasto e che risposta mi sono dato alla nostra domanda iniziale?
Mi rimane il ricordo di tanta tanta adrenalina, amplificata anche dall’utilizzo della leva utilizzata.
Il ricordo di situazioni, vissute non importa quando, di giorno o di notte, 24h24, che ti facevano sentire parte di un mondo che ti sembrava (a torto!) di prevedere e controllare.
Il ricordo di qualche risultato positivo eccezionale ben assestato ma di tanti, forse troppi risultati negativi.
Si guardavano sì i dati Fondamentali relativi al Paese e alla sua Valuta e si attendevano i dati, normalmente all’apertura del mercato americano, ma poi la parte del leone la faceva la lettura dell’andamento dei grafici. Gli obbiettivi d’investimento, normalmente, erano compressi nell’intraday e quindi quel che contava era essere sempre davanti al monitor con i prezzi del mercato ed avere un aggiornamento costante ed in tempo reale dei grafici. Senza l’Analisi Tecnica non si sarebbe potuto sopravvivere!
Infine, anche per motivi anagrafici, venne l’età della maturità!
Oramai la Svizzera aveva imboccato la strada della trasparenza e quindi meritava rinnovata attenzione.
Ed è così che conobbi Francesco e Nicola, due serissimi e preparatissimi professionisti che dopo un lungo percorso da gestori in varie realtà istituzionali in vari Paesi, decisero di cogliere l’opportunità della “Nuova Svizzera” costituendo la propria autorizzata società di gestione patrimoniale ove mettere in pratica, senza limiti e condizionamenti, le proprie idee e modalità di gestione: solo azioni e obbligazioni di società quotate con i Fondamentali solidi e perfomance fee high-water mark assoluto!!
Non mi è sembrato vero! Dopo così tanti anni e così tante esperienze, avevo finalmente trovato ciò che studiando da giovane mi sembrava potesse essere la miglior applicazione per il cliente, l’utilizzo ragionato dell’Analisi Fondamentale, finalmente applicata con serietà, competenza e rigore metodologico.
Come si dice…meglio tardi che mai! Da 4 anni i clienti sono soddisfatti e consapevoli e finalmente anch’io ho potuto incamminarmi con “Fondamentale” fiducia e serenità verso la mia terza vita professionale!