So che forse a qualcuno appare esagerato parlare di Miti alla mia età, ma io invece lo paleso con orgoglio perché le emozioni che si provano da giovani rimangono davvero impresse per sempre nella vita.
Intervista a Orlando Pizzolato
E, son sicuro di non essere l’unico che l’abbia provato, perché quando era giunta la notizia che un italiano, TU, Orlando Pizzolato, aveva vinto la Maratona di New York, io su nel mio paesello nell’estremo nord al confine con la Svizzera, provai una tale orgogliosa emozione che mi porto ancora dentro!
Un italiano quasi mio coetaneo, per di più nato il 30 luglio come me, aveva raggiunto un traguardo mondiale così importante e per di più proprio nello sport che avrei voluto esercitare, forse anche professionalmente se ne avessi avuto la giusta possibilità.
Bravo! Sarai stufo di sentirtelo dire. Ma io te lo dico ancora lo stesso! Bravo!
All’epoca, si sapeva che i gradi di separazione tra le persone erano sei, per cui mi chiedevo se sarei mai riuscito a conoscerti e a stringerti la mano, e invece, eccomi qui a dialogare con te!
Walter Valli: Orlando Pizzolato …un mito!
Orlando Pizzolato: Ora che è passato tanto tempo dalle mie vittorie a NY (1984 e 1985) mi fa effetto leggere la parola “mito” perché quelle prestazioni sembrano essere di un altro “Orlando Pizzolato”. È passato così tanto tempo e nel frattempo ho fatto tante altre cose che c’è quasi un confine tra quando ero un corridore professionista ed ora che sono un semplice amatore.
Walter Valli: Come sai, da quando ti ho conosciuto ho anche apprezzato tantissimo l’Orlando Pizzolato “Persona, “Uomo”. Sei un esempio di vita anche in questo….
Orlando Pizzolato: Da quando la corsa praticata non è più stata un’attività professionale, mi sono attivato per restare nel mondo del podismo con altri vari ruoli, come personal trainer e organizzatore di stage di allenamento. Ho impegni come giornalista, da una quindicina d’anni come codirettore della rivista Correre. Dal 1988 sono testimonial dell’agenzia di viaggio Terramia, che organizza le trasferte nelle maratone di tutto il mondo.
Dal 1995 sono commentatore tecnico per la Rai in occasione delle maratone, ed ho scritto a lungo anche per la Gazzetta dello Sport. Ora sono ancora impegnato nella stesura del nuovo libro, che segue al precedente “Correre … secondo Orlando Pizzolato” del 2005.
Walter Valli: Quanto è stata importante, sia allora che per tutto il resto della tua vita, la tua compagna di vita, tua moglie Ilaria?
Orlando Pizzolato: Con Ilaria c’è sempre stata una grande sintonia e senza di lei non sarei riuscito a fare le tante cose che hanno contraddistinto la mia vita, non solo come podista, ma specialmente da quando ho lasciato la corsa come professionista. Con lei a fianco abbiamo fatto davvero tante cose, che spesso abbiamo dato per scontate perché siamo sempre stati uniti, ed ora che è passato tanto tempo ci troviamo ogni tanto a riflettere e pensare a quanto abbiamo fatto assieme, e ne siamo orgogliosi.
Walter Valli: In particolare la “Premiata Ditta Orlando & Ilaria” la si apprezza ancora di più durante i tuoi stage di corsa, dai quali si esce entusiasti e ricchi di contenuti sulle tecniche sportive e anche mentali. Quanti ne avete fatti finora? Ce ne parli…
Orlando Pizzolato: Il primo stage lo abbiamo organizzato nel giugno del 1992 ad Asiago e c’erano 8 partecipanti. Da allora ne abbiamo fatti altre 286. L’idea di organizzare questi incontri-vacanze con gli amatori mi è venuta osservando cosa stesse facendo allora Jeff Galloway, un noto podista che alla fine della sua carriera di corridore professionista si è reso disponibile a stare con gli amatori perché era un movimento in grande crescita. Com’è stato negli USA, anche in Italia il “popolo” dei podisti è cresciuto davvero tanto. Negli stage c’è quindi la possibilità di condividere con gli amatori, di vario livello prestazionale, la passione della corsa. Le giornate sono organizzate con una seduta di allenamento al mattino, nella quale viene proposta una variante tecnica, mentre nel pomeriggio c’è la riunione tecnica nella quale si trattano gli argomenti più specifici per l’attività podistica, come la tecnica di corsa, l’alimentazione, la programmazione e la metodologia dell’allenamento.
Nella prima giornata sono sempre programmati dei test in modo da tracciare il profilo fisiologico del partecipante in maniera da proporre un carico specifico nelle varie uscite.
Walter Valli: Una domanda più tecnica. Cos’è cambiato nel mondo dell’atletica, in quella italiana in particolare, dagli anni ’80 a oggi?
Orlando Pizzolato: Di base, negli anni ’80 ci si allenava di più. I carichi di allenamento erano molto simili a quelli che svolgono ora i keniani, anche se si devono fare delle distinzioni in quanto gli africani (keniani, etiopi, ugandesi ed eritrei) fanno chilometraggi elevati ma anche a ritmi veloci, che ai miei tempi non si facevano. Noi percorrevamo tanti chilometri, spesso anche ad andature veloci, ma ora la tendenza è quella di correre ad un’andatura media ancora più veloce, e per questo si è ridotto il chilometraggio settimanale, in modo da lasciare più spazio al recupero. Altre cose sono ovviamente cambiate rispetto alla corsa che si faceva trent’anni fa, specialmente le scarpe, l’alimentazione, il recupero.
Walter Valli: Per finire una domanda che tocca un po’ il mio settore di lavoro. So che sei anche un trader, che segui tu i mercati e curi tu i tuoi investimenti. Non ti chiedo qui se utilizzi di più l’analisi tecnica o, come facciamo noi, l’analisi fondamentale, ma mi interessa sapere il tuo approccio. La vera forza di un trader o gestore professionale o in proprio che sia è l’avere un metodo e rispettarlo con disciplina. TU da sportivo professionista….
Orlando Pizzolato: È da parecchio tempo che seguo il mondo della finanza, ma con delle limitazioni, nel senso che lascio ai professionisti del settore la gestione delle mie risorse finanziare. Tuttavia, mi sono riservato una parte del capitale per una gestione diretta. Dapprima mi sono affidato all’analisi tecnica e facevo trading con regolarità, ma dopo aver verificato che è un’attività che richiede dedizione per aver informazioni specifiche e fare quindi studi accurati, ora mi dedico all’analisi fondamentale, specialmente perché non è necessario essere continuamente sulla piattaforma.
Grazie Orlando per il tuo tempo e la tua sempre simpatica ed intelligente disponibilità. Ci sentiamo, sicuramente, per gli auguri il prossimo 30 luglio, giorno del nostro compleanno.