Gestione in Svizzera del Covid-19
Anche se recenti studi hanno dimostrato che probabilmente i primi focolai del coronavirus (Covid-19) erano antecedenti, ufficialmente nel mese di dicembre 2019 iniziano a manifestarsi i primi casi di Covid-19 in Cina.
Casi che andranno ad aumentare esponenzialmente fino a diffondersi in 114 paesi su un totale di 193 soprattutto nell’emisfero nord.
Quella che inizialmente era stata definita un’epidemia ben presto, e più precisamente l’11 marzo 2020, è stata dichiarata dall’Oms (Organizzazione mondiale della salute) una pandemia.
In Ticino, al fine di limitare i contagi, è stata predisposta la chiusura di tutte le attività non indispensabili dal 15 marzo 2020 fino al 26 aprile 2020 (inizialmente fissata al 13.04.2020 ed in seguito prorogata).
Inevitabile è stato ed è tuttora l’impatto sull’economia del paese e di tutto il mondo. A tal proposito, la Svizzera, ha attuato un piano per poter aiutare tutti gli imprenditori che operano nella Confederazione e che risultano colpiti dalla situazione dovuta dal Covid-19.
In occasione della sua seduta del 3 aprile 2020 il Consiglio federale ha deciso di incrementare il programma di fideiussione per i crediti transitori COVID-19. A causa della forte domanda, l’Esecutivo sottopone al Parlamento un aumento dell’attuale credito d’impegno da 20 miliardi a 40 miliardi di franchi complessivi. (Berna, 03 Aprile 2020)
Il Consiglio federale è partito dal presupposto che i crediti di aiuto non saranno utilizzati in modo illecito demandando così compito ai dipartimenti competenti di andare a verificare l’autenticità delle informazioni sottoscritte per ottenere i crediti.
In data 26 marzo 2020 il pacchetto previsto dal Consiglio federale ha consentito a tutte le banche ed a PostFinance di mettere a disposizione degli imprenditori dei crediti transitori garantiti dallo Stato. Tali crediti rappresentano un aiuto indispensabile, al fine di sostenere tutti i costi fissi delle attività economiche, evitando di intaccare la liquidità dell’impresa. Tali agevolazioni hanno un tasso d’interesse pari al 0% e dovranno essere restituite entro cinque anni.
Di seguito il link delle banche:
https://covid19.easygov.swiss/it/banche/
Il primo passo da fare è procedere alla compilazione del formulario per il lavoro ridotto in cui, oltre ad inserire i dati della vostra azienda, dovrete evidenziare il quantitativo di personale coinvolto e in che misura. Il formulario dovrà essere inoltrato via e-mail.
Di seguito il link: Formulario
Successivamente all’invio del formulario LR, riceverete una lettera da parte della Cassa di disoccupazione nella quale vi verrà chiesto di indicare nello specifico dati relativi al personale coinvolto.
È necessario scegliere a quale Cassa di disoccupazione inviare tutta la documentazione per poter ricevere l’indennità del lavoro ridotto.
Potrete optare per:
- Cassa di disoccupazione Unia;
- Cassa di disoccupazione OCST.
Infine, in base alla decisione ricevuta da parte dell’Ufficio giuridico di Bellinzona, potrete calcolare l’indennità tenendo conto delle ore di lavoro giornaliere perse e quelle effettivamente svolte.
Al seguente link troverete il formulario “Domanda d’indennità e conteggio per lavoro ridotto-COVID-19” da compilare, in base alla Cassa di disoccupazione alla quale vi siete affidati:
lavoro ridotto a causa del coronavirus
https://www.cd-ocst.ch/lavoro-ridotto
Nel primo caso sarà richiesta la seguente documentazione:
- Domanda d’indennità;
- Buste paga dei dipendenti;
- Distinta sottoscritta dal datore di lavoro delle ore lavorate e delle ore perse per effetto del coronavirus e per ogni dipendente;
- Copia del modulo Preannuncio di lavoro ridotto.
Nel secondo caso la documentazione da allegare sarà:
- Giustificativo sulla massa salariale;
- Documentazione sulle ore di lavoro previste;
- Documentazione sulle ore perse.
Tutti i dipendenti sottoposti al LR riceveranno un’indennità pari all’80% dello stipendio lordo mentre il datore di lavoro continuerà a pagare gli oneri sociali sul 100% dello stipendio lordo.
Al contrario si presenta ben più complessa la situazione per gli indipendenti che hanno interrotto le loro attività a causa del Covid-19, per i quali si sta ancora valutando su come procedere per il riconoscimento dell’indennità di perdita di guadagno. Prerogativa fondamentale è che gli stessi non ricevano già altre indennità o prestazioni assicurative. Le casse di compensazione AVS sono incaricate di verificare la sussistenza del diritto alle prestazioni e di erogare le prestazioni stesse.
Di seguito il link per il modulo da compilare online:
https://www.ahv-iv.ch/it/Pagina-iniziale
Nella successiva tabella è possibile notare il tasso di disoccupazione nei cantoni che si trovano al confine con l’Italia, o più nello specifico con le regioni italiane maggiormente colpite dal Covid-19 (Lombardia, Veneto, Piemonte e Valle d’Aosta).
In data 4 aprile 2020 la SECO ha istruito le autorità cantonali su come concretizzare le modifiche apportate all’ Ordinanza COVID-19 assicurazione contro la disoccupazione la quale
- abolisce il termine di preannuncio (in precedenza già ridotto da 10 a 3 giorni)
- aumenta la durata dell’autorizzazione al lavoro ridotto
da 3 a 6 mesi
Poiché queste modifiche volute dal Consiglio federale sono entrate in vigore con effetto retroattivo, quando l’autorità cantonale ticinese aveva già trattato ed evaso una grande parte delle richieste di lavoro ridotto ricevute, le decisioni emanate a livello cantonale indicano ancora un termine di preavviso di tre giorni ed una durata più breve rispetto a 6 mesi.
Le aziende che hanno già ricevuto una decisione nelle scorse settimane riceveranno entro la scadenza del periodo di lavoro ridotto autorizzato una nuova decisione che terrà conto delle modifiche introdotte a livello federale.
Invitiamo nel frattempo le aziende a pazientare fino ad allora prima di presentare domanda di rinnovo.
Il Paese elvetico ha uno scenario ben diverso dagli altri Paesi colpiti. Infatti, si presume che si sia raggiunto il picco e che i nostri ospedali siano riusciti a contenere il numero dei ricoveri. La Confederazione sta valutando la possibilità dell’uso delle mascherine da parte anche delle persone sane al fine di limitare il contagio, soprattutto per la prossima parziale riapertura delle attività commerciali per limitare le perdite legate alla chiusura forzata.
Secondo l’ultima ordinanza è da lunedì 27.04.2020 che ci sarà un rallentamento graduale dei provvedimenti in essere. Nello specifico, nel rispetto delle regole di igiene e di comportamento da parte di tutti (aziende, impiegati e clienti), sarà concessa la riapertura alle seguenti attività:
- Centri commerciali del fai da te e di giardinaggio, negozi di giardinaggio e fiorai;
- Parrucchieri e centri estetici;
- Strutture servisol quali solarium, impianti di autolavaggio o campi di fiori;
- Studi medici e dentistici;
- Fisioterapia, massaggi;
- Tutti gli interventi ospedalieri, purché non sussistano restrizioni cantonali.
A seguito della chiusura di molte attività in diverse parti del mondo si prevede una forte crisi economica a causa della pandemia. Secondo quanto rivelato dalla Seco, il calo della produttività è ampio. Infatti gli statisti rilevano una buona probabilità che il PIL crolli tra il 7% e il 10%. In tal caso, potrebbero presentarsi due tipologie di scenari:
- nel primo caso, il Pil potrebbe crollare del 7,1% e crescere repentinamente dell’8% nel 2021;
- nel secondo caso, ci sarà una diminuzione del 10,4% seguita da una lenta ricrescita nel prossimo anno.
Articolo a cura del partner IBC Fiduciaria che ringraziamo per il contributo editoriale sulla gestione in Svizzera del COVID-19, sintesi della loro ampia esperienza pratica di consulenza fiduciaria commerciale a Mendrisio.
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2 comments to “GESTIONE IN SVIZZERA DEL COVID-19 : CASSE UNIA E OCST, AVS, ORDINANZE, RIAPERTURE E PIL”
Valdirene - 27, Apr, 2020
Bravii! Grazie ragazzi per le informazioni!!
Il Team di Gwam - 21, Mag, 2020
Grazie a te per l’interesse dimostrato. Siamo a disposizione per qualsiasi esigenza nella nostra chat o tramite i vari moduli di contatto. Sempre dalla parte del cliente