ALDO STESURI Criptovalute – aggiornamenti dal mercato – variabili e influenze.
Come capita e capiterà ciclicamente, molte criptovalute stanno subendo una brusca discesa. Sono in corso diversi tentativi di manipolazione del prezzo, operati anche a mezzo futures e possiamo aspettarci anche per il futuro che la battaglia sarà sempre più accesa.
A differenza del mercato di borsa tradizionale, che normalmente ha tempi di recupero molto lunghi, il mercato delle altcoins può generare rilevanti perdite virtuali in brevissimo tempo ma anche un recupero immediato dei valori originari.
Attenzione non è solo il bitcoin che si è rafforzato, in generale tutte le criptovalute: Ripple, Ethereum, Litecoin, etc. Nel caso di Ripple in particolare, è in fase di crescita esponenziale e ritengo sia ancora in fase embrionale il valore che potrebbe raggiungere nel corso del tempo.
Le motivazioni per prospettare una ripresa e la crescita del mercato delle criptovalute sono molteplici. Certamente questo è il mercato del futuro e rischia di oscurare per molto tempo i risultati che si possono conseguire in borsa dove titoli quotati vivono dinamiche soggette a dati e risultati macroeconomici, situazioni geopolitiche e soprattutto manovre create dai colossi bancari e da chi controlla i movimenti finanziari e delle valute.
La vera rivoluzione nel mondo decentrato delle criptovalute, consiste nel fatto che transitano liberamente tra gli utenti Internet senza il controllo di un organo centrale permettendo pagamenti e acquisti senza i costi normalmente connessi alle operazioni bancarie togliendo di fatto alle banche un monopolio sulla gestione delle transazioni. Per tale motivo si giustificano i timori creati da questo nuovo e innovativo sistema digitale di pagamento nel mondo finanziario e monetario, da sempre in mano alle autorità centrali di ogni Stato. Si tratta per la prima volta di una gestione decentralizzata totalmente e liberamente fruibile dai privati non solo a livello di scambio ma anche di creazione di moneta digitale e di valore.
Il mercato delle criptovalute sembra essere, per il momento, fortunatamente ancora poco influenzato da pressioni governative e monopolistiche, vive ancora di dinamiche quasi esclusivamente di flusso che gli operatori e gli addetti a questo nuovo settore pongono in essere ogni giorno. Mai come in questo settore è valido il detto: “il denaro non dorme mai”. Le transazioni sono aperte ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette senza soluzione di continuità. A differenza del mercato azionario, che segue orari lavorativi e il calendario delle festività del paese in cui l’exchange è locato, quello delle criptovalute è sempre operativo, anche di sabato e domenica. Le macchine che fanno mining, ovvero convalidano le transazioni, non si fermano mai producendo redditi ad ogni ora e convalidando trasferimenti che non dipendono dai giorni di apertura dei canali bancari.
Come si può facilmente intuire, è un mercato alternativo che crea molto fastidio agli operatori tradizionali.Un mercato difficile, non sempre chiaramente regolamentato, molto rischioso per la possibilità di errori che si possono compiere nel trasferimento da un wallet ad un altro, per il continuo tentativo di hacker e soggetti esterni di accedere ai dati utili per impossessarsi dei wallet di soggetti che ivi hanno digitalizzato le loro monete virtuali.
Per il trasferimento della moneta digitale è infatti sufficiente copiare una striscia alfanumerica che codifica il wallet di destinazione e procedere all’invio. Il relativo transfer id, una stringa di caratteri alfanumerici senza alcun riferimento al nome del titolare, fa sempre riferimento ad un’unica, non cancellabile e irripetibile transazione.
La velocità della transazione dipende dall’importo oggetto di trasferimento e dalla velocità con cui le macchine (miners) operano il riconoscimento, la conferma e la scrittura della transazione (blockchain). Qualora la rete sia particolarmente congestionata, o la fee pagata all’origine troppo bassa, esiste la possibilità di velocizzare la transazione ricorrendo ad appositi sistemi per i quali però occorre pagare una fee aggiuntiva. Il trasferimento normalmente avviene in pochi minuti, senza alcuna particolare formalità e burocrazia e con costi molto limitati. Un mondo ben differente rispetto a quello dei bonifici bancari tradizionali. Si pensi al tempo necessario per fare un bonifico in area euro o fuori zona euro, magari in lire turche e con necessità di riceverlo in un periodo festivo… e soprattutto ai relativi costi e a tutta la burocrazia collegata.
Un ulteriore elemento da aggiungere è la tutela del patrimonio.
Molti professionisti, quali ad esempio chirurghi o imprenditori, usano strumenti di ogni tipo e pagano professionisti e strutture assicurative complesse per tutelare parte del loro patrimonio da rischi professionali. Ulteriore vantaggio del conto di deposito (wallet) in criptovalute è che a differenza del patrimonio depositato in conti bancari, tale moneta digitale sfugge a qualsiasi tipo di azione esecutiva e di pignoramento. Inoltre, le norme comunitarie e nazionali prevedono che per i depositi bancari superiori ai centomila euro, se l’istituto di credito depositario fallisce anche il depositante parteciperà allo stato di insolvenza dell’istituto (cd bail in). Norma che a mio avviso è deleteria e non giustificabile in alcun modo, posto che, il soggetto correntista non partecipa in proporzione né in egual misura a eventuali utili prodotti dalla banca. Come noto, dal 2016, i depositi fino a 100 mila euro sono garantiti dal Fondo di garanzia dei depositi (la cifra sale a 200mila euro se il conto è cointestato, perché la garanzia non riguarda il conto in sé ma è stabilita – spiega la guida Abi – per ogni singolo depositante), oltre si perde tutto. Proprio per tale motivo e per l’incapacità dei governi di tutelare la ricchezza privata, questi ultimi stanno cercando nuovi sistemi per il deposito, la tutela ed il trasferimento della ricchezza. In tal senso il mondo delle criptovalute è un’alternativa valida, a nostro parere.
Puntare a strumenti sicuri
Il mercato delle criptovalute è un mercato volatile su cui è difficile operare, dove anche le piattaforme di trading sono limitate , i conti di deposito sono posti spesso all’estero e possono creare problematiche di vario genere. Le stesse piattaforme di trading spesso sono talmente appesantite dalle richieste di nuove iscrizioni per l’ apertura di nuovi account che devono sospendere le registrazioni o addirittura interrompere a tempo indeterminato l’attività.
Il rapporto valuta di acquisto/criptovaluta non è influenzato da alcun rapporto di cambio valutario ma solo dal valore reale delle transazioni operate da coloro che agiscono su tale mercato. Pertanto, mentre negli acquisti internazionali di azioni sui mercati internazionali (Usa, Giappone, etc) bisogna sempre fare calcoli e stime su eventuali effetti del rapporto di cambio fra valuta di acquisto e valuta di investimento del titolo (i.e. cambio euro/dollaro per soggetto italiano che compra titoli quotati su nasdaq e nyse o di euro/franco svizzero per il soggetto svizzero) per le criptovalute il vero rischio è determinato solo dalle possibili oscillazioni di prezzo. Il rapporto di cambio euro/dollaro nel 2017 ha penalizzato fortemente gli operatori che hanno acquistato in euro titoli quotati in america e il relativo risultato su base annua ha registrato peggioramenti superiori al 10 per cento solo ed unicamente per le fluttuazioni di cambio euro/dollaro legato a politiche monetarie e di investimento operate dalle banche centrali.
Se la Grecia fosse uscita dall’euro, evento scongiurato in extremis, i residenti avrebbero immediatamente visto tutti i loro conti correnti, investimenti assicurativi ed assets ridenominati in una nuova dracma e impotenti di fronte a questo evento, avrebbero perso dall’oggi al domani almeno metà o più del loro patrimonio. In tal senso il mondo decentralizzato delle criptovalute costituisce un’ottima diversificazione non essendo legato ad alcuna valuta locale e alle dinamiche del relativo governo.
Stimiamo normale che sistema finanziario, banche e autorità centralizzate governative non vogliano perdere potere e controllo e auspichiamo una sana regolamentazione su modello svizzero e americano di un fenomeno che consideriamo inarrestabile per gli enormi benefici e pregi di cui parleremo ancora più diffusamente nelle prossime edizioni.
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