ANALISI TECNICA O ANALISI FONDAMENTALE: IL PARERE DI UN GESTORE SENIOR!
INTERVISTA AL DOTT. NICOLA ESPOSITO
A corollario di questa non risolta, e forse non risolvibile, questione sul tema dell’analisi tecnica vs analisi fondamentale, ho pensato che sarebbe stato logico, necessario e utile sentire anche il parere di chi svolge da anni la professione di Gestore di Patrimoni o di trader.
Gestori e trader in proprio ne conosco tanti e da anni ma mentre scorrevo la rubrica del cellulare alla ricerca di chi chiamare, mi sono “scioccamente” reso conto che avevo qui in casa le eccellenze professionali da intervistare.
Amministratore delegato Goodwill Asset Management SA
WALTER VALLI:
Nicola, dall’alto della tua esperienza più che ventennale di Gestore Patrimoniale e anche di Socio AIAF, cosa ci dici: analisi tecnica o analisi fondamentale?
NICOLA ESPOSITO:
caro Walter, sono due approcci completamente diversi.
l’analisi tecnica parte dal presupposto che tutte le informazioni sono nel prezzo espresso nelle quotazioni. La sua evoluzione grafica ne determina opportunità e rischi e, di conseguenza, tramite la lettura di conformazioni di prezzo quali doppio minimo o doppio massimo, per citarne alcune, si potrebbero prevedere le evoluzioni future di prezzo. Ovviamente l’analisi tecnica è molto più articolata e include analisi tecnica grafica e quantitativa, lo studio di indici di oscillazione, momentum, medie mobili, supporti, resistenze…
L’analisi fondamentale, invece, parte dall’analisi dei bilanci delle aziende. Riclassificando lo stato patrimoniale e il conto economico si elaborano dei multipli di mercato quali il famoso p/e (price/earning), (Ev/ Ebitda) (enterpise value/ Earning before interest tax depreciation and ammortization) oppure p/bv (price/ book value) e tanti altri. Uniti al metodo del discount cash flow model permette di capire la sottovalutazione o la sopravvalutazione di un titolo quotato.
WALTER VALLI:
Sicuramente l’analisi tecnica è più “divertente e creativa” e soprattutto da quando il trading avviene on line permette interessanti operatività. Cosa ne pensi?
NICOLA ESPOSITO:
L’analisi tecnica è, passami il termine, Arte.
L’analisi tecnica è molto più intuitiva. Infatti, guardare un grafico è come guardare un quadro che insieme ai suoi colori creano emozioni e ti fanno guardare oltre la figura che stai ammirando creando futuri scenari.
Come ogni arte, è liberamente interpretabile. Ognuno vede determinate figure in costruzione come i testa e spalla o i flag per citare solamente le conformazioni di prezzo più note. Invece gli oscillatori e le medie mobili danno diversi segnali in trend, o contrarian, a seconda della metodologia e dell’arco temporale utilizzato per decidere se comprare o vendere un titolo.
WALTER VALLI:
L’analisi fondamentale viene percepita come più difficile perché richiede maggiori conoscenze professionali e quindi proprio per questa è ritenuta più seria ed attendibile…
NICOLA ESPOSITO:
L’analisi fondamentale parte dai dati oggettivi di bilancio di una azienda. Partendo da questi dati bisogna creare una stima per gli anni futuri per poter avere delle comparazioni affidabili. Bisogna stimare anche la congiuntura economica, dati di macroeconomia e di microeconomia. Tutti questi parametri sono anche in questo caso opinabili in quanto una società quotata ha valore non per i risultati di bilancio passati ma per quelli che farà nel futuro.
Comprenderai bene che anche qui le aspettative su fatturato, e utili futuri sono ipotesi che vengono continuamente riviste.
WALTER VALLI:
Oggi tu che tipo di Gestore sei: tecnico o fondamentale?
WALTER VALLI:
La mia modalità di gestione è un insieme dei due approcci: utilizzo l’analisi fondamentale per scegliere i titoli e fare gli screening in maniera efficiente individuando i settori più interessanti dato il contesto economico e a cascata selezionare i titoli fondamentalmente solidi e sottovalutati.
L’analisi tecnica la utilizzo invece per un possibile timing di entrata e di uscita sui titoli.
WALTER VALLI:
Qual è oggi la tua modalità di scelta dei titoli, azionari o obbligazionari, su cui investire?
NICOLA ESPOSITO:
La scelta dei titoli si basa su una attenta analisi fondamentale bottom up, partendo dall’analisi microeconomica delle aziende selezionate, fino ad arrivare ai settori economici più interessanti e sottovalutati. I parametri utilizzati sono: forte crescita del fatturato e di utili attesi, basso o nullo indebitamento, ampio cash flow positivo e in crescita. Tutti questi parametri devono essere confermati anche da una analisi del business model dell’azienda quotata.
WALTER VALLI:
Che vantaggi ha quindi chi sottoscrive una delle “tue” linee di gestione?
NICOLA ESPOSITO:
Il vantaggio è di creare una attenta selezione personalizzata di titoli azionari e obbligazionari, che possano nel tempo produrre valore per il cliente in base alle sue esigenze e aspettative di rendimento, mantenendo sempre un profilo di rischio/rendimento estremamente vantaggioso. Inoltre, il cliente può sempre confrontarsi con il gestore, capire il perché di determinate selezioni azionarie ed obbligazionarie. Il contatto diretto con il gestore è estremamente importante, specialmente nelle fasi più turbolente dei mercati finanziari, quando la razionalità deve prevalere sull’emotività e l’esperienza può fare realmente la differenza.
Nicola, so che rischio di finire nell’autoreferenzialità, ma è corretto che dica ancora una volta che…dopo averne viste e provate tante durante la mia vita professionale…ti ho scelto, anzi e corretto dire “vi ho scelti”, perché anche il Dott. Francesco Belloni ha ampio merito in questa decisione, proprio e soprattutto per questa pulizia interiore e professionale tutta orientata al cliente, che da sempre penso che sia il vero capitale sociale di chi fa il nostro lavoro.
- Il Ritorno di Trump e l’Alleanza con Musk: Rischi e Opportunità per l’Economia Globale - 7 Novembre 2024
- Misure di Stimolo della Banca Centrale Cinese: Un’Analisi Approfondita - 26 Settembre 2024
- ADR CINESI SOTTOVALUTATI PRONTI A SORPRENDERE - 22 Febbraio 2024