Prima di scrivere sui 3 motivi per investire in dollari americani bisogna fare una importante premessa:
Gli Stati Uniti d’America pesano per oltre il 25% del Pil mondiale. Il dollaro americano è di gran lunga la prima riserva valutaria al mondo e pesa oltre il 64% dello stock di valuta detenuto nei forzieri delle banche centrali. La finalita’ è di stabilizzazione monetaria per i periodi di turbolenza che periodicamente avvengono nel mondo sulle valute locali.
I mercati finanziari americani hanno rivisto nuovi massimi assoluti, mettendosi alle spalle la correzione, seppur violenta, di dicembre.
I settori che stanno guidando gli indici sono i semiconduttori e i farmaceutici. Il break-out avuto ieri 23 aprile 2019 dovrebbe creare un ulteriore e decisivo movimento rialzista che ci accompagnerà probabilmente fino in estate.
Gli Stati Uniti, grazie agli incentivi fiscali, ai crescenti buy back azionari, all’elevato tasso di innovazione e alla semplificazione burocratica, riescono a mitigare il rallentamento globale e sono attualmente tra i migliori mercati finanziari su cui investire.
Ecco i 3 motivi per investire in dollari americani:
Rendimenti annui a 3 mesi al 2.44% e rendimenti annui a 30 anni al 2.97% (strategia Barbell) risultano molto premianti rispetto ai tassi negativi dell’area Core Euro.
Grazie a questi 3 motivi per investire in dollari americani e tramite una attenta selezione di azioni e obbligazioni in dollari senza copertura del rischio di cambio, si riesce a creare valore per i clienti.
GWAM offre costi trasparenti e sempre verificabili tramite banking online, offre la consulenza per avere un conto bancario in Svizzera intestato direttamente al cliente, che crea anche riparo da una eventuale crisi dell’Europa e dell’Euro.
Oltre ai 3 motivi per investire in dollari americani possiamo citare l’attesa di uno short covering su nuovi massimi degli indici americani.
I fondi passivi a volatilità controllata aumenteranno le posizioni rialziste al ridursi della volatilità. Ad ogni salita del dollaro corrisponderà come effetto secondario una sensibile riduzione del carry trade rispetto alla valute emergenti che rafforzeranno ulteriormente il dollaro in un circolo virtuoso.
Ricapitolando siamo in uno scenario perfetto perché il rialzo dei mercati azionari americani, il rialzo del dollaro e il flattening dei tassi possa continuare ancora per molti mesi alimentando continui flussi in acquisto sui mercati a stelle e strisce.
Non dimentichiamo che il 31 ottobre 2019 l’attuale governatore della Bce, l’italiano Mario Draghi, lascerà la carica per scadenza del mandato. Il nuovo governatore potrebbe essere per la prima volta nella storia, tedesco e la sua intransigenza potrebbe creare ulteriore apprensione sul futuro andamento dell’Euro.
Da notare anche che nel corso del 2019 vedremo probabilmente il termine della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina con ulteriore progresso dei mercati finanziari con un’ulteriore accelerazione rialzista che potrebbe essere similare a quella vista a fine 1999.
Il meglio deve ancora venire!