NON CI SARA’ A BREVE NESSUNA PATRIMONIALE SUI CONTI CORRENTI!
Di fronte alle tante domande che riceviamo in questi giorni, vogliamo rassicurarti, non ci sarà a breve nessuna patrimoniale sui conti correnti, anche perché nella situazione attuale, in cui la giacenza di conto viene tenuta per vivere e per gestire le esigenze di cassa di un periodo tanto buio, sarebbe una misura estremamente impopolare una patrimoniale sui conti correnti.
Casomai a breve ci saranno aiuti di vario tipo da parte dello Stato, non certo prelievi forzosi o una patrimoniale sui conti correnti.
In seguito, diventeranno realtà le discussioni governative di Berlino portate avanti nella tesi di Stelter e sarà naturale, se non proprio una patrimoniale del 14% su tutti i beni, sicuramente un prelievo forzoso su tutti i beni facilmente “aggredibili”, conti correnti e depositi in primis.
Le pressioni a rientrare in parametri di equilibrio finanziario nazionale, sfoceranno in patrimoniali e prelievi forzosi.
D’altronde pochi sanno quanto sia critica la situazione finanziaria italiana e quanto sia reale il rischio di fallimento di alcune banche italiane, qui trovi indicazioni sulle banche italiane che non passano gli stress test.
Nel 2001, in Argentina, i risparmiatori cominciarono a ritirare grosse somme di denaro dai conti correnti con l’obiettivo di convertirli in dollari USA e possibilmente portarli all’estero. Il governo contrastò la corsa allo sportello adottando una serie di misure per congelare di fatto i conti bancari per 12 mesi, consentendo solo prelievi di piccole somme di denaro.
Un doppio vincolo, quello ai prelievi e alla circolazione dei capitali, abbastanza frequente nei casi di default conclamato o imminente, o di ipotesi di ribellione alla Troika europea, o di uscita dall’Euro.
Ricordiamo tutti il prelievo forzoso sulla liquidità, operazione messa in atto a Cipro nel 2013 da governo e Troika e nel 1992 in Italia dal governo Amato per salvare la lira.
Forse, come reazione è naturale (non logico, ma solo naturale) che ci si preoccupi sempre solo troppo presto o troppo tardi, quando si è oramai potenzialmente o direttamente davanti al problema.
In ogni caso è comprovato che, per difesa o scaramanzia o guasconeria, si tende sempre a minimizzare i fatti e i potenziali avvenimenti quando li si vedono lontani o per converso a ingigantirli quando ci sembrano vicini.
Sembra quasi che il mondo “dei fatti” venga osservato con un cannocchiale, alternativamente impugnato dalla parte della lente grossa o della lente piccola o viceversa o girato e rigirato con ansia e frenesia, fino a che non ci si capisce più niente e non si avverte più se ciò che si sta vedendo e vivendo è la realtà vera o quella immaginata o temuta.
Di cosa sto parlando?
Ci sarà una patrimoniale sui conti correnti?
In questi giorni di “reclusione forzosa” per il Coronavirus sto ovviamente sentendo o video-chattando con varie persone: amici, parenti, conoscenti, clienti, professionisti (avvocati, commercialisti, consulenti aziendali, medici), ma soprattutto rispondo alle domande dei prospect, cioè di quei potenziali clienti, incerti sul “cosa fare, e come e quando?”.
Nonostante alcune differenze di qualità di linguaggio e quantità di parole, gli argomenti trattati sono però stati insolitamente gli stessi, e giungendo tutti fino al più o meno velato o malcelato timore della patrimoniale sui conti correnti o del prelievo forzoso dai conti correnti o ai temutissimi: blocco dei conti correnti o contingentamento dei prelievi in cassa o al bancomat e consolidamento dei Titoli di Stato.
Seppur esposti e condivisi con una sequenza differente in funzione dell’esperienza e dell’indole personale, i temi sono stati gli stessi e tutti giungono alla fatidica domanda ma ci sarà una patrimoniale sui conti correnti?.
Si è partiti ovviamente dall’analisi generale del problema dal punto di vista della malattia, perché nonostante tutto è assolutamente auspicabile di uscirne indenni:
“ma chissà da dove è venuto questo virus?”;
“Ma saranno veri i dati di contagio nostri e degli altri Paesi?”;
“Chissà quando arriverà il vaccino?”;
“Io comunque non esco di casa e …” speriamo che me la cavo”;
“Primo obbiettivo: non ammalarsi!” ecc….ecc….
A seguire, giorno dopo giorno, sta sempre più montando la ragionata preoccupazione per la situazione economica e di conseguenza il rischio di avere nei prossimi mesi o anni una tassa patrimoniale sui conti correnti:
“Certo che se non si interviene in fretta alla fine farà più vittime la crisi economica del virus stesso”;
“Non ci sono parole sul comportamento di “questa Europa”;
“Ci vorrebbe un nuovo Piano Marshall che sempre più, da più parti, lo si chiama (o auspica) già “Piano Draghi”!! ecc….ecc….
E, come è umano o naturale che sia, si è atterrati poi sul piano squisitamente personale finanziario. Perché, non nascondiamoci dietro ad un dito, alla fine di ogni ragionamento scatta sempre una naturale difesa del proprio orticello.
Ecco che allora le domande e le preoccupazioni finali che mi son sentito chiedere, sono state:
“E se alla fine metteranno una patrimoniale sui conti correnti, magari a scaglioni a seconda dell’entità?”;
“E se attueranno un prelievo forzoso sulle disponibilità in conto?”;
“E se limiteranno o addirittura bloccheranno i prelievi di contante in cassa o al Bancomat?”;
“E se arriveranno al consolidamento dei Titoli di Stato”.
Con al temine una domanda diretta, espressa in funzione del grado di confidenza:
“Lei pensa Dottore” oppure “Walter tu pensi”, che possano davvero arrivare a bloccarci i conti, o mettere un Patrimoniale o fare un prelievo forzoso dai conti o contingentare i prelievi dal bancomat o consolidare i Titoli di Stato?
In realtà poi, continuando il dialogo, nessuno ha preteso una sicura risposta ad una tal così scomoda previsione.
Parlando e confrontandosi ognuno giungeva infatti alla sua personale auspicata conclusione, riassumibile i tre gruppi ben identificati. Due posizioni estreme e una filtrata da un mediale buonsenso.
Quelli assolutamente contrari e/o che ce l’hanno sempre e comunque con il Governo di turno:
“Ma con tutto quello che mangiano “quelli là” se la devono proprio prendere con me che da solo non conto niente?”
Quelli che si approcciano in modo rassegnato o comunque accettano il “mal comune mezzo gaudio”:
“Se proprio sarà la definitiva manovra necessaria, speriamo sia equa e sopportabile! “
Quelli che si reputano cittadini consapevoli della gravità della situazione (o comunque di ogni situazione di portata nazionale o internazionale):
“Se proprio deve essere uno sforzo di tutti per salvare e poi rilanciare il nostro Paese, ben venga!”
Poi, nel prosieguo della chiacchierata, in tanti, ma direi pressoché tutti, mi han richiesto di allargare il ragionamento e spendere qualche parola in più sul “cosa avremmo potuto fare per non trovarci impreparati al verificarsi di eventuali simili provvedimenti, soprattutto se saranno onerosi e duri, quali la Patrimoniale sui conti correnti o il prelievo forzoso dai conti correnti o addirittura il blocco dei conti correnti o contingentamento dei prelievi in contanti in cassa o al bancomat o il consolidamento dei Titoli di Stato”?
Ecco, da questo punto di dialogo, in poi, qualcosa ho potuto dire.
Capite anche voi che, nel rispondere a questa domanda, ho rischiato di apparire banale e ovvio o simile ai soliti genitori quando puntano il dito e dicono “…te l’avevo detto…”, o ricordando anche il detto contadino “inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”.
Sì perché, l’unico approccio alla risposta di una così importante domanda non poteva non partire dal ribadire che i problemi, sia se percepiti come reali, sia anche se solo temuti, essendo in ogni caso sovente imprevedibili soprattutto nel timing del verificarsi, non vanno guardati “col cannocchiale verso e retro” di cui dicevo sopra (adesso mi sembrano vicini…no no mi sbaglio sono lontani..no no guarda bene che sono vicinissimi, stanno per succedere), non vanno quindi affrontati con ansia o al contrario con supponenza, ma vanno semplicemente anticipati!
Per analogia di discorso mi riappaiono i ragionamenti fatti con alcuni clienti nel corso della mia professione con la salma del de cuius ancora calda sul “ma perché non ci ha pensato prima e non ha fatto testamento. Va che situazione che ha lasciato qui…”.
O quando di fronte al verificarsi di avvenimenti aleatori “ah…se avessimo fatto una Polizza Assicurativa”.
Son consapevole che sono ambiti diversi ma la matrice del problema è la stessa:
meglio prevenire che curare!!
Ad ognuna delle persone con cui ho parlato, conoscendo effettivamente le loro storie ed esperienze di vita e professionale, ho potuto ricordare fatti che nel corso del tempo ci avevano già portato a porci analoghe domande.
Quindi: in questo caso?
Succederà davvero che possa/debba essere introdotta una patrimoniale sui conti correnti? Che possa avvenire un prelievo forzoso sui conti correnti? Che possa essere contingentato o persino bloccato il prelievo in contanti in cassa o il bancomat? Ma come farò anche solo per fare la spesa tutti i giorni? Che possano essere consolidati i Titoli di Stato?
Onestamente non so né cosa succederà davvero né posso prevedere o auspicare che succeda una cosa o l’altra. E, non è mio compito “qui” dissertare e sviscerare la questione sul piano tecnico.
Da cittadino so che dovrò accettare quel che sarà, dovrò sperare che sia la mossa giusta, dovrò auspicare che qualsiasi intervento serva al bene del Paese, consapevole che dovrò dare comunque il mio contributo a favore del Paese, almeno come contributo di solidarietà. E se proprio non sarò d’accordo con gli interventi adottati, me ne ricorderò in cabina elettorale.
Se però guardo la situazione e il problema dalla posizione e ruolo che ricopro nella società: per es. professionista, titolare di attività (quindi “posti di lavoro”), padre di famiglia, è sì corretto che mi ponga la domanda “come avrei potuto o dovuto fare per mettere in protezione, per salvaguardare anche solo parte del patrimonio e della liquidità, al fine di dare continuità all’impresa, attività o famiglia, proprio per non rischiare di dover interrompere bruscamente sia la funzione sociale del mio ruolo, sia, seppur un po’ egoisticamente, il tenore acquisito.
Beh, avrei solo potuto, e dovuto, pensarci per tempo e.…sempre ricordando i saggi adagi contadini, per esempio, “mai mettere tutte le uova nello stesso paniere”.
Per esempio. Giusto per citare la cosa più semplice possibile, avrei potuto diversificare territorialmente il conto corrente e conto titoli, anche magari solo con una parte dei miei averi.
Il buon vecchio e tanto combattuto, quasi vituperato, Conto in Svizzera, oramai da un lustro è lecito e regolare detenerlo, sia per le Autorità di Vigilanza e Controllo che per il Fisco.
Sembra uno slogan, ma io lo dico stesso: per decenni il conto in Svizzera era il conto della vergogna, del black e dell’illecito; da qualche anno è il Conto diversificazione, tranquillità, sicurezza. È forse una colpa mettere in sicurezza i propri beni?
Avere il conto in Svizzera oggi è perfettamente legale essendo in vigore lo scambio automatico di informazione.
Il conto in Svizzera è tutelante in caso di contingentamento dei prelievi e temporalmente efficiente in caso di tassa patrimoniale sui conti correnti.
Inoltre effettuare una tassa patrimoniale sui conti correnti in Svizzera richiede una specifica previsione normativa.
Dal conto in Svizzera si può poi accedere anche all’investimento in alcune categorie di titoli, soprattutto obbligazionari, il cui acquisto dall’Italia non è possibile.
Per onestà intellettuale è corretto dire, o meglio immaginare, che forse una tassa patrimoniale sui conti correnti puo’ colpire anche i conti in Svizzera di residenti italiani, ma per analoga onestà di ragionamento si può certamente convenire che, qualora dovesse essere proprio così, lo sarà con una dilazione temporale quindi con tutti i vantaggi connessi alla variabile tempo, e comunque limitatamente alle disponibilità liquide in conto alla data di riferimento.
Dopo tutta questa dissertazione, stemperata un po’ l’emotività e la giustificata paura derivante dalla straordinarietà del momento, abbiamo quindi ripreso a ragionare sul vero tema in questione: la Protezione e Salvaguardia del Patrimonio da tassa patrimoniale sui conti correnti.
Argomento questo che comporterebbe una nuova e ben più ampia analisi. Ma, in questo frangente, mi sono limitato a ricordare alcuni possibili strumenti, quali:
– il primo è veramente facile, sia da comprendere che da realizzare, da mettere in pratica. Si tratta dell’apertura di Conto in una Banca Svizzera direttamente intestato al reale titolare effettivo dei denari o titoli, sul quale viene conferito incarico di Gestione Patrimoniale Personalizzata, nei parametri rigidamente scelti dal cliente dopo essere stato opportunamente “profilato”.
Goodwill Asset Management, (iscrizione al registro: CH-501.3.020.350-3) consulente finanziario indipendente, Istituto Finanziario che opera con il marchio di qualità FINMA, autorizzazione numero F01290346, specificatamente autorizzata in Svizzera e a partire dalla Svizzera, rimane a disposizione per approfondire, su vostra richiesta, qualsiasi tematica inerente.
Questa modalità è quella più rapida ed immediata per ottimizzare l’obbiettivo di diversificare gli investimenti territorialmente e per settore e probabilmente la più tutelante in caso di tassa patrimoniale sui conti correnti, ma ci sono anche altre modalità per tutelarsi da una tassa patrimoniale sui conti correnti:
– le Polizze. Ma su questo tema, che qui cito per ovvia necessità di elenco, forse avrebbe senso scrivere appositamente;
– mentre, per situazioni Patrimoniali più significative e adeguate alla portata del servizio, vi è uno specifico Istituto, che qui mi sento di ricordare e rappresentare: il Trust.
In tal senso, per approfondire meglio i parametri ottimali di utilizzo del Trust, ne parleremo con la Dott.ssa Sabrina Numa..
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6 comments to “NON CI SARA’ A BREVE NESSUNA PATRIMONIALE SUI CONTI CORRENTI!”
Giulio - 21, Mag, 2020
Buongiorno vorrei sapere se i BTP Italia sono inclusi in una patrimoniale?
Il Team di Gwam - 21, Mag, 2020
Buongiorno Giulio, i criteri con cui in futuro potrebbe essere fatta una tassa patrimoniale dall’Italia non sono noti.
Ad esempio nel 1992 ci fu un prelievo forzoso sui conti correnti. La tassa patrimoniale potrebbe essere messa sul dossier titoli oppure sugli immobili o sulle successioni e donazioni, includere o escludere determinati strumenti finanziari. In ogni caso una diversificazione territoriale dei propri averi da sicurezza e tranquillità. Avere il conto in Svizzera oggi è perfettamente legale essendo in vigore lo scambio automatico di informazione. Il conto in Svizzera è tutelante in caso di contingentamento dei prelievi e temporalmente efficiente in caso di tassa patrimoniale sui conti correnti. Inoltre effettuare una tassa patrimoniale sui conti correnti in Svizzera di un residente italiano richiede una specifica previsione normativa.
Graziella - 21, Mag, 2020
Buongiorno sono Graziella, Italiana, mi sembra complicato aprire un conto corrente in Svizzera e poi non si rischia di passare per evasori?
Il Team di Gwam - 21, Mag, 2020
Buongiorno Graziella, aprire un conto corrente in Svizzera è perfettamente legale in quanto vige lo scambio automatico di informazione tra Svizzera ed Italia. Per aprire un conto in Svizzera ci sono due semplici modalità: apertura diretta in Banca con relativo bonifico internazionale oppure tramite fiduciaria statica italiana che farà da sostituto di imposta. Nel primo caso le banche svizzere nostre convenzionate redigono annualmente un certificato fiscale in base alla normativa di residenza del cliente con riepilogo dei quadri Rw, Rt ed Rn nel caso della legislazione italiana. Tale certificato fiscale va portato al commercialista che potrà ottemperare alle dichiarazione dei redditi. per maggiori approfondimenti: 2 OPZIONI PER APRIRE CONTO ESTERO
annarita - 10, Set, 2020
Salve a tutti mi chiamo Annarita e sento parlare in Italia di aderire al Mes e che questo comporta che gli italiani saranno soggetti ad una patrimoniale. Potete darmi spiegazioni in merito? sono spaventata grazie
Il Team di Gwam - 10, Set, 2020
Buongiorno Annarita,
Aderire al Mes non significa automaticamente avere una patrimoniale. Potrebbe in futuro esserci una patrimoniale se le clausole di adesione al Mes cambiassero. Tale cambiamento dovrebbe avere una maggioranza qualificata degli Stati europei. In ogni caso l’Italia sta aumentando il suo debito pubblico e il suo deficit per far fronte agli aiuti interni. In futuro una ripresa a tassazione non sarà da escludere. Molto dipenderà dai conti pubblici e dallo stato di salute dell’economia italiana.